07_08_2012 | AMBIENTE: GOLETTA VERDE A RIMINI, BASTA SCARICHI IN MARE

Martedì, 07 Agosto 2012

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AMBIENTE: GOLETTA VERDE A RIMINI, BASTA SCARICHI IN MARE


Nella stagione estiva 2011, in soli quattro mesi, secondo i dati di Arpa Emilia Romagna, sugli 11 sfioratori cittadini si sono totalizzati ben 121 giorni di chiusura cumulativi. Anche nel 2012, la situazione non è cambiata. Tredici le aperture degli scarichi tra aprile e maggio. Resta alta l’attenzione a Rimini sul problema della rete fognaria. La città, rinomata in Italia ed in Europa per la sua forte valenza turistica, continua ad essere soggetta a gravi criticità che si ripropongono puntualmente in caso di pioggia intensa, quando i reflui non trattati vengono scaricati in mare comportando l’interdizione alla balneazione in corrispondenza degli 11 sfioratori di piena presenti sulla costa riminese. Un’abitudine, che si ripete da più di un ventennio e che l’anno scorso la Procura di Rimini ha affrontato aprendo un’inchiesta contro ignoti con l’accusa di epidemia colposa per la diffusione in mare di germi patogeni, lesioni e trasporto di oggetti pericolosi.


Goletta Verde, la campagna di Legambiente da ventisette anni in prima fila per la tutela del mare e delle coste italiane, oggi nel primo giorno di tappa in Emilia Romagna punta i riflettori sulle problematiche della rete fognaria e della gestione dei reflui a Rimini, dispiegando uno striscione “Basta scarichi” e chiedendo un tempestivo e concreto cambio di approccio al problema. “E’ scandaloso che una città come Rimini che ha sempre investito nel turismo balneare e che è stata tra le prime in Italia a dotarsi di un depuratore, abbia ancora questo tipo di problemi nella gestione dei reflui- dice Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde- sebbene nell’ultimo anno qualcosa pare si stia muovendo, ribadiamo quanto sia necessario e urgente superare l’immobilismo politico della classe politica che ha caratterizzato gli ultimi venti anni".


"Emerge in maniera ancora più importante l’urgenza di destinare investimenti e risorse per efficientare le infrastrutture fognarie ed idrauliche ed evitare di mettere a repentaglio l’economia locale, principalmente basata sul turismo e di conseguenza tanti posti di lavoro che da esso dipendono", insiste Eroe. Infine, "per quanto la nuova ordinanza comunale fissi giustamente un raggio d’interdizione raddoppiato, da 150 a 300 metri nord-sud, ci sembra bizzarro che invece l’arco temporale del divieto sia stato dimezzato da 48 a 24 ore”.


La "lista degli interventi auspicati e necessari è lunga- aggiunge Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna- si parte dalla separazione delle reti, alla realizzazione delle infrastrutture idrauliche connesse, alla sistemazione dell’asta dell’Ausa". Dunque, "ci sono ancora molte questioni aperte su questo fronte- continua Frattini- che devono essere risolte quanto prima, nel rispetto dell’ecosistema marino, della salute dei bagnanti e delle comunità che vivono grazie al turismo e alla bellezza del mare". Il “problema fogne” per Rimini "deve avere priorità assoluta e i pochi finanziamenti disponibili devono essere indirizzati in tal senso, senza ulteriori rimandi". Frattini "sarebbe auspicabile, ad esempio, intercettare i fondi già ottenuti per il Trc (Trasporto Rapido Costiero) viste le problematiche e le perplessità legate all’utilità e funzionalità di tale opera così come concepita". Goletta Verde salpa da Rimini e chiede già un appuntamento al sindaco al prossimo anno. (www.dire.it)